Auguri Mamma!

“Il Signore mi ha creato all’inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d’allora. Dall’eternità sono stata costituita, fin dal principio, dagli inizi della terra.” (Proverbi, 8,22)

La Chiesa ha sempre applicato questo testo alla Madonna, per esempio nelle Messe votive in suo onore, anche se in primo luogo parla della “Sapienza”, intesa come attributo di Dio e anche come persona (quindi, il Verbo Divino).

Il 5 Agosto 2017 era il compleanno della nostra Madre Immacolata, 2033 anni fa.

“…Vuoi sapere tu quale fu il più grande prodigio operato da Noi in questa creatura sì santa e il più grande eroismo che nessuno, nessuno potrà mai eguagliare, di sì bella creatura? La sua vita la incominciò con la nostra Volontà, la seguì e la compì, sicché si può dire che compì da dove incominciò e cominciò da dove compì.” (Dal Diario autobiografico della Serva di Dio Luisa Piccarreta, volume 17°, 8 Dicembre 1924)

“Figlia del mio Cuore, la mia nascita fu prodigiosa; nessun’altra nascita può dirsi simile alla mia. Io racchiudevo in me il Cielo, il Sole della Divina Volontà ed anche la terra della mia umanità, ma terra benedetta e santa, che racchiudeva le più belle fioriture, e sebbene neonata appena, Io racchiudevo il prodigio dei più grandi prodigi: il Volere Divino regnante in me, il quale racchiudeva in me un Cielo più bello, un Sole più fulgido di quello della Creazione, di cui ero anche Regina, compreso pure un mare di grazie senza confini, che mormorava sempre amore, amore verso il mio Creatore. Perciò la mia nascita fu la vera alba che mette in fuga la notte dell’umano volere, e come andavo crescendo, così formavo l’aurora e chiamavo il giorno splendidissimo per far sorgere il Sole del Verbo Eterno sulla terra.

Figlia mia, vieni nella mia culla ad ascoltare la tua piccola Mammina. Non appena fui nata, aprii gli occhi per vedere questo basso mondo, per andare in cerca di tutti i miei figli per chiuderli nel mio Cuore, dar loro il mio materno amore e, rigenerandoli alla nuova vita d’amore e di grazia, dar loro il passo per farli entrare nel regno del FIAT Divino, di cui ero posseditrice. Volli fare da Regina e da Madre, chiudendo tutti nel mio Cuore per mettere tutti al sicuro e dar loro il gran dono del Regno divino. Nel mio Cuore avevo posto per tutti, perché per chi possiede la Divina Volontà non ci sono strettezze, ma larghezze infinite; quindi guardai anche te, figlia mia, nessuno mi sfuggì, e siccome quel giorno tutti festeggiarono la mia nascita, anche per me fu festa.

Ma nell’aprire i miei occhi alla luce ebbi il dolore di guardare le creature nella fitta notte dell’umano volere. Oh, in quale abisso di tenebre si trova involta la creatura che si fa dominare dalla sua volontà! Essa è la vera notte, ma notte senza stelle, al più qualche lampo fuggitivo, che facilmente è seguito da tuoni, che rumoreggiando addensano più fitte le tenebre e scaricano la tempesta sulla povera creatura, tempesta di paura, di debolezze, di pericoli, di cadute nel male. Il mio piccolo Cuore restò trafitto nel vedere i miei figli sotto questa orribile tempesta, in cui la notte dell’umano volere li aveva travolti.

Ora ascolta la Mamma tua: sono nella culla ancora, sono piccina; guarda le mie lacrime che verso per te. Ogni qual volta fai la tua volontà è una notte che formi per te, e se tu sapessi quanto male ti fa questa notte, piangeresti con me. Ti fa perdere la luce del giorno del Volere Santo, ti capovolge, ti paralizza nel bene, ti spezza il vero amore e resti una povera malata alla quale mancano le cose necessarie per guarirsi. Ah, figlia mia, figlia cara, ascoltami, non fare mai la tua volontà, dammi la parola che contenterai la tua piccola Mammina”. (Luisa Piccarreta, “La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”, 10° giorno)

Ma sai tu quale fu il primo atto che fece questa nobile Regina quando, uscendo dal seno materno, aprì gli occhi alla luce di questo basso mondo? Mentre Ella nacque, gli Angeli le cantarono le ninne alla Celeste Bambina, ed Essa restò rapita e la sua bell’anima uscì dal suo corpicino, accompagnata da schiere angeliche, e girò terra e Cielo, andando a raccogliere tutto l’Amore che Dio aveva sparso in tutto il Creato, e penetrando nell’Empireo venne ai piedi del Nostro trono e Ci offrì il ricambio dell’amore di tutto il Creato e pronunciò il suo primo “grazie” a nome di tutti. Oh, come Ci sentimmo felici nel sentire il “grazie” di questa Bambinella Regina, e le confermammo tutte le grazie, tutti i doni, da farle superare tutte le altre creature unite insieme. Poi, gettandosi nelle Nostre braccia, si deliziò con Noi, nuotando nel pelago di tutti i contenti, restando abbellita di nuova bellezza, di nuova luce e di nuovo amore; supplicò di nuovo per il genere umano, pregandoci con lacrime che scendesse il Verbo Eterno per salvare i suoi fratelli. Ma mentre ciò faceva, il nostro Volere le fece conoscere che scendesse alla terra, e Lei subito lasciò i nostri contenti e gioie e si partì, per fare… che cosa? Il nostro Volere. Quale calamita potente era il nostro Volere, abitante in terra in questa neonata Regina! Non Ci pareva più estranea la terra, non Ci sentivamo più di colpirla facendo uso della nostra Giustizia; avevamo la Potenza della nostra Volontà, che in questa innocente Bambina Ci spezzava le braccia, Ci sorrideva dalla terra e cambiava la Giustizia in grazie e in dolce sorriso, tanto che, non potendo resistere al dolce incanto, il Verbo Eterno affrettò il suo corso. O prodigio del mio Volere Divino, a Te tutto si deve, per Te si compie tutto, e non c’è prodigio più grande del mio Volere abitante nella creatura!” (Luisa Piccarreta, volume 15°, 8 Dicembre 1922)

…Siccome stavo pensando alla nascita della mia Mamma Celeste, per darle i miei poveri omaggi chiamavo la Creazione tutta insieme con me ad inneggiare la Sovrana Regina, il mio dolce Gesù mi ha detto: “Figlia mia, anch’Io voglio inneggiare insieme con te e con tutta la Creazione la nascita dell’Altezza della Mamma mia. Tu devi sapere che questa nascita racchiuse in sé la rinascita di tutta l’umana famiglia e la Creazione tutta si sentì rinata nella nascita della Regina del Cielo. Tutto tripudiò d’allegrezza, tutti si sentivano felici di avere la loro Regina, perché fino allora si sentivano come popolo a cui mancava la loro Regina e nel loro mutismo aspettavano quel giorno felice per rompere il loro silenzio e dire: «Gloria, amore, onore, a Colei che viene in mezzo a noi come Regina nostra! Non saremo più senza difesa, senza chi ci domini, senza festa, giacché spuntò Colei che forma la nostra gloria imperitura». Questa Celeste Bambina, col tenere integra nell’anima sua la nostra Divina Volontà, senza mai fare la sua, riacquistò tutti i diritti di Adamo innocente presso il suo Creatore e la sovranità su tutta la Creazione. Perciò tutti si sentirono rinascere in Lei e Noi vedevamo in questa Vergine Santa, nel suo piccolo Cuore, tutte le umane generazioni in germe. Quindi per mezzo suo, l’umanità riacquistava i diritti perduti; perciò la sua nascita fu la nascita più bella, più gloriosa. Essa, fin dal suo nascere, racchiuse nel suo cuoricino materno come in mezzo a due ali tutte le generazioni, come figli rinati nel suo Cuore verginale, per riscaldarli, per tenerli difesi, per crescerli e nutrirli col sangue del suo Cuore materno. Ecco la causa per cui questa tenera Madre Celeste ama tanto le creature, perché tutti sono rinati in Lei, e sente nel suo Cuore la vita dei figli suoi. Che cosa non può fare la nostra Divina Volontà dove regna e ha la sua Vita? Essa racchiude in lei tutto e tutti e la fa apportatrice di bene a tutti. Sicché tutti sentono sotto il suo manto azzurro l’ala materna della loro Madre celeste e trovano nel suo materno Cuore il loro posticino dove mettersi al sicuro.” (Vol. 26°, 8 Settembre 1929)

“Figlia benedetta della mia Volontà, la nascita della mia Mamma Celeste racchiude tutte le meraviglie, tutti i prodigi uniti insieme, ma sai perché? Non nasceva solo Lei, la pura, la santa, la bella, l’Immacolata, no, no, ma insieme con la celeste bambinella nasceva in Lei la mia Volontà Divina, concepita già e racchiusa in Lei per formare la sua vita operante e crescente nella graziosa bambina. Racchiudersi la mia Volontà per nascere insieme, servirsi dell’organo della celeste creatura per operare e formare la sua vita divina, questo fu un prodigio che solo l’eterno Amore, la divina Sapienza e Potenza potevano operare. Non era la sola vita che le si dava, né il solo dono di liberarla dalla macchia d’origine, questo sarebbe stato nulla per la nostra potenza; quello che fece stupire e che richiamò l’attenzione di tutti, fu la mia Volontà che nasceva insieme con Lei nel mondo, tanto che Cieli e terra ne restarono scossi, si misero sull’attenti, sentivano una forza misteriosa, quella stessa forza che li dominava e conservava tutta la Creazione. Era la nostra stessa Volontà che moveva tutto e metteva Se stessa e tutta la Creazione a servizio e a disposizione di questa neonata bambinella. Quindi questo nascere della mia Volontà insieme con Lei fu l’origine che chiamò tutti gli altri prodigi ad accentrarsi in Essa. Dove regna il mio «Fiat» non vi è bene che non racchiuda, né prodigio che non compia; vuole fare sfoggio del suo amore e potenza col formare la sua vita operante e metterci del suo per quanto a creatura è possibile contenere. Perciò ammira e ringrazia il nostro Essere Supremo, che giunge a tanto amore verso questa neonata bambina, da far rinascere in Lei la nostra Volontà non nata, che non ha principio, né fine, né limiti nei suoi confini.” (31°, 08.09.1932)

Fin dall’inizio della sua vita Maria è l’Immacolata e la Piena di Grazia (Cfr. Gen. 3,15; Lc.1,28-30). Fin dal primo istante della sua vita, Maria, essendo senza macchia di peccato, non ereditò nessuna delle sue conseguenze (cioè, oltre alla perdita della Grazia, la perdita dei doni preternaturali):

  • Maria non fu priva dell’uso di ragione, come tutti noi, neppure per un istante (Cfr. Sap. 1,4).
  • Maria fu immune dalla concupiscenza, le disordinate inclinazioni dell’appetito sensitivo (Gen. 3,16).
  • Maria fu immune da malattia, debolezze fisiche, acciacchi, invecchiamento e, infine, dal traguardo ultimo di tutto ciò, che è la morte (Cfr. Gen. 3,19; Sap. 2,23-24). Non essendoci in Gesù e in Maria morte spirituale, non potevano essere raggiunti dal dolore e dalla morte corporale, ma se questi li raggiunsero, ciò fu liberamente, a motivo della nostra Redenzione.

“Io non conobbi mai malattia né qualunque indisposizione leggera; alla mia natura concepita senza peccato e vissuta tutta di Volontà Divina mancava il germe dei mali naturali. Se le pene mi corteggiarono tanto, furono tutte in ordine soprannaturale, e queste pene furono per la tua Mamma Celeste trionfi e onori e mi davano campo per fare che la mia maternità non fosse sterile, ma conquistatrice di molti figli. Vedi dunque, figlia cara, che significa vivere di Volontà Divina: sperdere il germe dei mali naturali che producono, non onori e trionfi, ma debolezze, miserie e sconfitte”. (“La Vergine Maria…”, 31° giorno)

“Ti adoro, mio Dio, e ti amo sopra tutte le cose. Ti ringrazio di avermi creato, di avermi fatto cristiano e conservato in questa notte…”

Suppongo che una preghiera simile sia uscita dal Cuore della nostra Mamma al momento della sua Nascita. Ed è giusto che ogni mattina noi la ripetiamo con Lei, perché Lei lo ha fatto per tutti.

Finalmente una creatura innocente e perfettamente unita a Dio Gli ha presentato gli omaggi di adorazione, di gloria, di ringraziamento e di amore –in modo divino– che tutti Gli dovevamo. E ha potuto farlo in virtù della Volontà divina che la animava fin dal primo istante.

Al momento di nascere ogni bambino, viene reciso il cordone ombelicale che fino a quel momento lo ha tenuto unito a sua madre e attraverso il quale essa lo nutriva e gli dava la vita. Al momento di nascere la nostra Mamma Celeste, non si è mai interrotto il suo legame totale di luce, di amore e di vita con Dio, questo rapporto o vincolo che è rappresentato dal cordone ombelicale: esso è lo Spirito Santo, che come unisce il Padre e il Figlio in un solo Amore, così unisce perfettamente la Vergine a Dio e vuole unire ugualmente anche noi.

Potremo assistere eternamente al momento straordinario in cui è nata la nostra Mammina Celeste, perché nell’Atto unico ed infinito di Dio tutto è presente, nella pienezza della Luce e dell’Amore. Potremo unirci al saluto ineffabile della SS. Trinità a Maria, e con Loro anche al saluto di tutte le creature. Facciamolo fin dal nostro piccolo “adesso”: Ave, Maria…

E con Lei intoniamo eternamente il suo e il nostro “Magnificat” di ringraziamento e di gloria a Dio.

La Divina Volontà per mezzo della nostra Mammina Neonata ci benedice e ci dà la Vita.

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