La Divina Volontà, vita di Dio e vita per i suoi figli

Il secondo passo è desiderarla

“Vi annuncio una grande Gioia!”, proclamò un Angelo quando nacque Gesù. Anche a noi, come ai pastori di Betlemme, è stato dato il più grande Annuncio, sospirato dalla Chiesa e molto più da Dio: quella Volontà che regna in Cielo, adesso ritorna sulla terra per “restaurare tutte le cose” e portare “i tempi della consolazione” (Cfr. Atti, 3,20-21), viene a regnare!

L’Annuncio questa volta ha voluto darlo personalmente il Re Divino con il suo “Appello”, che è l’annuncio della sua Venuta gloriosa. In questo consiste. In esso riecheggia per ben 9 volte la sua prima parola quando si incarnò ed entrò nel mondo: “Eccomi, io vengo –come di Me sta scritto nel rotolo del Libro– per fare, o Padre, la tua Volontà!” (cfr. Ebrei,10,7):

“Miei cari ed amati figli,

vengo in mezzo a voi con il Cuore affogato nelle mie fiamme d’Amore. Vengo come PADRE, in mezzo ai figli, che amo assai, ed è tanto il mio Amore, che vengo a rimanere con voi per fare vita insieme e vivere con una sola Volontà, con un solo Amore… Vengo con il corteggio delle mie pene, del mio sangue, de mie opere e della mia stessa morte.

Guardatemi: ogni goccia del mio sangue, ogni pena, tutte le mie opere, i miei passi, fanno a gara, perché vogliono darvi la mia Divina Volontà. Perfino la mia morte vuole darvi il risorgimento della mia Vita nella mia Volontà. Nella mia Umanità vi ho preparato tutto e per voi ho impetrato grazie, aiuti, luce e forza, per ricevere un Dono così grande. Da parte mia ho fatto tutto; ora aspetto la parte vostra. Chi, ingrato, non vorrà ricevere Me e il Dono che gli porto?

Sappiate che è tanto il mio Amore, che metterò da parte la vostra vita passata, le vostre stesse colpe, tutti i vostri mali, e li seppellirò nel mare del mio Amore, affinché siano tutti bruciati, ed incominceremo insieme una nuova vita, tutta di Volontà mia. Chi avrà cuore di farmi un rifiuto o di mettermi alla porta, senza accettare la mia visita, piena di Amore Paterno? Ma, se Mi accetterete, Io rimarrò con voi, come Padre in mezzo ai figli miei; dobbiamo però stare con sommo accordo e vivere con una sola Volontà.

Oh, quanto lo sospiro, quanto gemo e deliro e giungo fino a piangere, perché voglio che i miei cari figli stiano insieme con Me e vivano della mia stessa Volontà! Sono circa seimila anni di lunghi sospiri e di lacrime amare della mia Santa Umanità, perché reclamo e voglio i miei figli intorno a Me, per renderli santi e felici… Giungo a chiamarli piangendo; chissà che si muovano a compassione delle mie lacrime e del mio Amore, che giunge fino a soffocarmi e a farmi spasimare, e tra singhiozzi e spasimi vado ripetendo: Figli miei, figli miei, dove siete? Perché non venite al Padre vostro? Perché andate lontano da Me, raminghi, poveri, pieni di tutte le miserie? I vostri mali sono ferite al mio Cuore.. Sono già stanco di aspettarvi e, giacché non venite, non potendo più contenere l’Amore che Mi brucia, vengo io a cercarvi e vi porto il gran Dono della mia Volontà!…

E non solo vengo come Padre, ma vengo come MAESTRO, in mezzo ai discepoli. Ma voglio essere ascoltato. Vi insegnerò cose sorprendenti, lezioni di Cielo, le quali vi porteranno Luce che mai si spegne, Amore che sempre arde… Le mie lezioni vi daranno forza divina, coraggio intrepido, santità che sempre cresce; vi straderanno la via ad ogni passo, saranno la guida alla Patria Celeste.

Vengo come RE in mezzo ai popoli, ma non per esigere imposte e tributi, no, no. Vengo perché voglio la vostra volontà, le vostre miserie, le vostre debolezze, tutti i vostri mali. La mia sovranità è proprio questa: voglio tutto ciò che vi rende infelici, inquieti, tormentati, per nasconderlo e bruciarlo tutto col mio Amore. E da Re benefico, pacifico, magnanimo, qual sono, voglio ricambiarvi con la mia Volontà, con il mio Amore più tenero, con le mie ricchezze e felicità, con la pace e la gioia più pura.

Se Mi darete la vostra volontà, tutto è fatto; Mi renderete felice e sarete felici. Non sospiro altro, se non che la Mia regni in mezzo a voi. Il Cielo e la terra vi sorrideranno. La mia Mamma Celeste vi farà da Madre e da Regina. Già Lei, conoscendo il gran bene che vi riporterà il Regno del mio Volere, per appagare i miei desideri ardenti e farmi cessare dal piangere, e amandovi come suoi veri figli, va girando in mezzo ai popoli nelle nazioni, per disporli e prepararli a ricevere il dominio del regno della mia Volontà. Fu Lei che Mi preparò i popoli per farmi scendere dal Cielo in terra; e a Lei affido, al suo Amore Materno, che Mi disponga le anime e i popoli, per ricevere un Dono così grande. Perciò, ascoltatemi; e vi prego, figli miei, di leggere con attenzione queste parole che vi metto davanti, e sentirete il bisogno di vivere della mia Volontà. Io Mi metterò vicino a voi quando leggerete e vi toccherò la mente, il cuore, perché comprendiate e risolviate di volere il Dono del mio “Fiat” Divino”.

E negli scritti della “Piccola Figlia della Divina Volontà” Gesù spiega che cos’è questo Dono:

“Voglio tanto che le mie creature prendano la mia Volontà; è la cosa che più M’importa, che più Mi sta a cuore. Tutte le altre cose non M’interessano ugualmente, anche le più sante, e quando ottengo che l’anima viva della mia Volontà ne vado trionfante, perché in ciò si racchiude il bene più grande che ci può essere in Cielo e in terra” (23-03-1910)

“Il mio Volere sia quello che ti stia più a cuore. Il mio Volere sia la tua vita, il tuo tutto, anche nelle cose più sante” (21-12-1911)

“Ah, tutto sta nella mia Volontà. L’anima, se prende questa, prende tutta la sostanza del mio Essere e racchiude tutto in sé” (02-03-1916)

“Figlia mia, vieni nella mia Volontà per fare ciò che faccio io, e nel mio Volere potrai correre a bene di tutte le creature (…) Tu devi sapere che l’atto più nobile, più sublime, più grande, più eroico è fare la mia Volontà e operare nel mio Volere; quindi a quest’atto, che nessun altro atto potrà eguagliare, Io faccio pompa di tutto il mio amore e generosità, e non appena l’anima si decide a farlo, Io, per darle l’onore di tenerla nel mio Volere, nell’atto che i due voleri s’incontrano per fondersi uno nell’altro e farne uno solo, se è macchiata la purifico, se le spine della natura umana la involgono, le frantumo, e se qualche chiodo la trafiggesse, cioè il peccato, io lo spolverizzo, perché niente di male può entrare nella mia Volontà; anzi, tutti i miei attributi la investono e cambiano la debolezza in fortezza, l’ignoranza in sapienza, la miseria in ricchezza, e così di tutto il resto. Negli altri atti rimane sempre qualcosa di sé, ma in questo rimane spogliata di tutta sé stessa ed Io la riempio tutta di Me” (25-07-1917)

“Oh, come è ben diversa la santità dell’anima che vive nel Volere Divino! Gesù si fa attore e spettatore di ciò che essa fa” (14-08-1917)

“Il vivere nel mio Volere sono io stesso. Questa fu la Santità della mia Umanità sulla terra, e perciò feci tutto e per tutti” (27-11-1917)

“Hai visto che cosa è vivere nel mio Volere? È scomparire, è entrare nell’ambito dell’Eternità, è penetrare nell’Onniveggenza dell’Eterno, nella Mente increata, è prendere parte a tutto (per quanto a creatura è possibile) e a ciascun atto divino; è fruire, anche stando in terra, di tutte le qualità divine; è odiare il male in modo divino; è quello spandersi a tutti, senza mai esaurire, perché la Volontà che anima questa creatura è Divina. È la Santità non ancora conosciuta, che farò conoscere…” (08-04-1918)

“Il mio Volere tiene il potere di rendere infinito tutto ciò che entra nella mia Volontà e di innalzare e trasformare gli atti delle creature come atti eterni, perché ciò che entra nella mia Volontà acquista l’eterno, l’infinito, l’immenso, perdendo il principio, il finito, la piccolezza. Quale è il mio Volere, tali rende gli atti loro. Perciò dì, grida forte nel mio Volere: «TI AMO!» Io sentirò la nota del mio Amore eterno; sentirò l’amore creato nascosto nell’Amore increato e mi sentirò amato dalla creatura con amore eterno, infinito, immenso, e quindi un amore degno di Me, che mi supplisce e può supplire all’amore di tutti” (08-01-1919)

“Ecco pure perché spesso ti parlo del vivere nel mio Volere, che finora non ho manifestato a nessuno. Al più hanno conosciuto l’ombra della mia Volontà, la grazia e la dolcezza che il farla contiene; ma penetrarvi dentro, abbracciare l’immensità, moltiplicarsi con Me e penetrare ovunque –anche stando in terra–, e in Cielo e nei cuori, deporre i modi umani e agire coi modi divini, questo non è conosciuto ancora, tanto che a non pochi comparirà strano, e chi non tiene aperta la mente alla luce della Verità non ne comprenderà un’acca” (29-01-1919)

“Figlia mia, non si vuol capire: il vivere nella mia Volontà è regnare, il fare la mia Volontà è stare ai miei ordini. La prima cosa è possedere; la seconda è ricevere i miei ordini ed eseguirli. Il vivere nel mio Volere è fare sua la mia Volontà, come cosa propria, è disporre di Essa; il fare la mia Volontà è tenerla in conto come Volontà di Dio, non come cosa propria, né poter disporre di Essa come si vuole. Il vivere nella mia Volontà è vivere con una sola volontà, qual è Quella di Dio… Il vivere nella mia Volontà è vivere da figlio; il fare la mia Volontà è vivere da servo. Nel primo, ciò che è del Padre è del figlio… E poi, questo è un Dono che voglio fare in questi tempi sì tristi: che non solo facciano la mia Volontà, ma che La posseggano. Non sono forse Io padrone di dare ciò che voglio, quando voglio e a chi voglio?…Non ti meravigliare se vedi che non capiscono: per capire dovrebbero disporsi al più grande dei sacrifici: qual è quello di non dar vita, anche nelle cose sante, alla propria volontà”… (18-09-1924)

“Grazia più grande non potrei fare in questi tempi così procellosi e di corsa vertiginosa nel male, che far conoscere che voglio dare il gran Dono del Regno del «Fiat» Supremo” (09-09-1926)

Adesso, come allora, Gesù parla e dice: “Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete quando vi parlerò di cose del cielo?” (Gv. 3,12)

“Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Isaia 43,18-19)

“La mia dottrina non è mia, ma di Colui che Mi ha mandato. Chi vuol fare la Volontà di Lui, conoscerà se questa dottrina viene da Dio o se Io parlo da Me stesso. Chi parla da sé stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di Colui che lo ha mandato è veritiero e in lui non c’è ingiustizia” (Gv. 7,16-18)

E in questo preciso momento Gesù esulta nello Spirito Santo e dice: “Io Ti rendo lode, Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a Te è piaciuto. Ogni cosa Mi è stata data dal Padre mio e nessuno conosce chi è il Figlio, se non il Padre, né chi è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Lc. 10,21-22)

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