La Croce purifica e distacca dalla terra e unisce a Dio

Gesù a Luisa: “La croce dispone l’anima alla pazienza. La croce apre il Cielo e unisce Cielo e terra, cioè, Dio e l’anima. La virtù della croce è potente e quando entra in un’anima, non solo ha la virtù di togliere la ruggine di tutte le cose terrene, ma le dà la noia, il fastidio, il disprezzo delle cose della terra e, invece, poi, le rende il sapore, il gradimento delle cose celesti, ma da pochi viene riconosciuta la virtù della croce, perciò la disprezzano”.

Chi può dire quante cose ho compreso della croce mentre Gesù parlava? Il parlare di Gesù non è come il nostro, che tanto si capisce quanto si dice, ma una sola parola lascia una luce immensa ed esaminandole bene potrebbe far stare occupato tutto il giorno in profondissima meditazione. Perciò, se io volessi dire tutto, andrei troppo per le lunghe e anche mi mancherebbe  il tempo a farlo. (16.05.1899)

La Croce rende l’anima trasparente e splendente.

Il mio adorabile Gesù questa mattina si è fatto vedere con una croce d’oro pendente al collo, tutta risplendente, e guardandola se ne compiaceva immensamente. In un istante si è trovato il Confessore presente e Gesù gli ha detto: “Le sofferenze dei giorni passati hanno accresciuto lo splendore della croce, tanto che guardandola provo molto piacere”.

Poi si è rivolto a me e mi ha detto: “La croce comunica un tale splendore all’anima da renderla trasparente, e siccome quando un oggetto è trasparente gli si può dare tutti i colori che si vogliono, così la croce, con la sua luce dà tutti i lineamenti e le forme più belle che mai si possano immaginare, non solo dagli altri, ma anche dall’anima stessa che li prova. Oltre a ciò, in un oggetto trasparente subito si scopre la polvere, le piccole macchie e anche l’adombramento. Tale è la croce: siccome rende l’anima trasparente, subito fa scoprire all’anima i piccoli difetti, le minime imperfezioni, tanto che non c’è mano maestra più abile della croce, a fare che tenga l’anima preparata per renderla degna abitazione del Dio del Cielo”.

Chi può dire ciò che ho compreso della croce e quanto è da invidiare l’anima che la possiede? (22.07.1899)

Gloria e felicità della Croce, perché il sopportarla non ha nulla di umano, ma tutto è divino

Continua Gesù a farsi vedere afflitto.  Nell’atto che è venuto si è gettato nelle mie braccia, tutto sfinito di forze, quasi volendo un ristoro. Mi ha partecipato un poco delle sue sofferenze e dopo mi ha detto: “Figlia mia, la via della croce è una via battuta di stelle, e conforme si cammina, quelle stelle si cambiano in soli luminosissimi. Quale felicità sarà per l’anima, per tutta l’eternità, l’essere circondata da questi soli? Poi, il premio grande che do alla croce è tanto, che non c’è misura, né di larghezza, né di lunghezza; è quasi incomprensibile alle menti umane, e questo perché nel sopportare le croci non ci può essere niente di umano, ma tutto è divino.” (22.10.1899)

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