Chi è lo Spirito Santo?

Contempliamo il suo mistero di Luce e di Amore in una pagina della grande mistica italiana Maria Valtorta (“Quaderni del ’43”):
“Dice l’Eterno Spirito: Io sono l’Amore. Non ho voce mia propria, perché la mia voce è in tutto il creato. Come etere Io dilago per tutto quanto esiste, come fuoco accendo, come sangue circolo. Io sono in ogni parola del Cristo e fiorisco sulle labbra della Vergine. Io purifico e faccio luminosa la bocca dei profeti e dei santi. Io sono Colui che le cose ispira prima che fossero, perché il mio potere è quello che, come palpito, dette moto al pensiero creativo dell’Eterno”.

Cioè, il pensiero creativo dell’Eterno Padre si è messo in moto (in atto) per realizzare il suo progetto, grazie alla forza dell’Amore, caratteristica dello Spirito Santo. In altre parole, se “il Cuore” indica il Padre, “il Palpito” indica lo Spirito Santo.. Il sole è fuoco, ma insieme è luce ed è calore, quindi la Santissima Trinità adombrata nel sole: il fuoco è il Padre, la luce è il Figlio, il calore è lo Spirito Santo, ma uno è il sole. E come non si può dividere il fuoco dalla luce e dal calore, così una è la potenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che fra Loro non si possono realmente separare. E come il fuoco nello stesso istante produce la luce ed il calore, sicché non si può concepire il fuoco senza concepirsi anche la luce ed il calore, così non si può concepire il Padre prima del Figlio e dello Spirito Santo, e così vicendevolmente hanno tutti e Tre lo stesso principio eterno” (Diario della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Vol. 2°, 28-2-1899).

“Per il Cristo tutte le cose sono state fatte da Me-Amore, perché sono Io che con la mia segreta forza mossi il Creatore ad operare il prodigio. Io ero quando nulla era ed Io sarò quando rimarrà unicamente il Cielo”. (Non si riferisce al Cielo, inteso come Paradiso, premio dei buoni –in contrapposizione all’inferno, anch’esso per sempre–, ma inteso in contrapposizione alla terra. In altre parole, Egli era prima della creazione del mondo ed Egli sarà dopo la fine del mondo. Un’altra questione sarebbe quella della “fine” del mondo, non da intendersi come “distruzione” o annientamento dell’opera della Creazione, che, come le altre opere di Dio, è definitiva, è eterna, ma come fine della storia, del tempo della prova dell’uomo e del completamento del numero degli eletti).

“Io sono l’ispiratore della creazione dell’uomo, al quale fu donato il mondo per sua delizia, il mondo in cui, dagli oceani alle stelle, dalle vette alpine agli steli, è il mio sigillo. Io sarò che porrò sulle labbra dell’ultimo uomo la suprema invocazione: “Vieni, Signore Gesù!” (Sarebbe eccessivo concludere da questa frase che la sola venuta del Signore da attendersi fosse quella della fine del mondo o della storia. “Sulle labbra dell’ultimo uomo” che attende o che desidera il Signore: ecco il vero senso).

“Io sono quello che, a placare il Padre, infusi l’idea dell’Incarnazione e scesi, Fuoco creatore, a farmi germe nelle viscere immacolate di Maria, e risalii fatto Carne sulla Croce e dalla Croce al Cielo, per stringere in anello d’amore la nuova alleanza tra Dio e l’uomo, come in amplesso d’amore avevo stretto il Padre e il Figlio, generando la Trinità”.

Da queste frasi sembrerebbe che fosse la Persona dello Spirito Santo quella che si è incarnata, assumendo un’Umanità, e che fosse Lui quello che è morto in Croce e che poi è salito in Cielo. In realtà, lo Spirito Santo è stato l’artefice, il divino realizzatore di tutto questo, di tutta la Vita di Gesù, così come lo è di ogni opera di Dio. Lo Spirito Santo è stato sempre “il compagno” invisibile di Gesù, “concepito per opera dello Spirito Santo” (Cfr. Mt 1,18-20; Lc 1,35), “pieno di Spirito Santo”, “mosso dallo Spirito Santo” (Lc 4,1).

Il migliore linguaggio umano è molto limitato e nelle cose di Dio rischia di essere ambiguo. La sana teologia della Chiesa riconosce il Padre come Colui che genera il Figlio (“generato, non creato, consostanziale al Padre”), mentre lo Spirito Santo è la Persona che procede dal rapporto tra le altre Due e che, da parte sua, forma questo rapporto nel quale le tre Divine Persone sono “reciproche”. Solo allora la SS. Trinità è. Solo così si chiude il cerchio, “l’anello d’amore” tra il Padre e il Figlio. Solo in questo senso, “generando la Trinità” significa completando, rendendo realtà la SS. Trinità

“Io sono Colui che senza parole parla ovunque e in ogni dottrina che in Dio abbia origine, Colui che senza tocco apre occhi e orecchi ad udire il soprannaturale, Colui che senza comando vi trae dalla morte della vita alla vita nella Vita che non conosce limite.
Il Padre è su di voi, il Figlio in voi, ma Io, Spirito, sono nel vostro spirito e vi santifico con la mia presenza. Cercatemi ovunque è amore, fede e sapienza. Datemi il vostro amore. La fusione dell’amore con l’Amore crea il Cristo in voi e vi riporta in seno al Padre.

Ho parlato oggi, (25 Diciembre 1943), che è l’avvento dell’Amore sulla terra, la più alta mia manifestazione, quella da cui provengono Redenzione e infusione Pentecostale alla Terra. Il mio Fuoco dimori in voi e vi accenda, ricreandovi a Dio, in Dio e per Iddio, Signore eterno, a cui, in Cielo e in terra, ogni lode va data”.
Io, l’Amore, attendo la vostra risposta d’amore.
Firmato:
Lo Spirito del Dio Vivo, il suo Volere Divino e il suo Eterno Amore

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