Il Santo Rosario: un mezzo umile, semplice, efficace per rivestirci di Cristo

Gesù, Ti adoriamo, vero Dio e vero Uomo, realmente presente nel Santissimo Sacramento, in tutti i Tabernacoli della terra… Ma che ci fai qui, giorno e notte, da secoli, Prigioniero del tuo stesso Amore? Ma che ti muove, o Gesù, a sopportare invitto le nostre noncuranze, gli abbandoni, le mancanze di rispetto, di gratitudine, di amore, le irriverenze e perfino gli oltraggi e i sacrilegi? È la forza del tuo Amore! È la tua eterna decisione di fare di noi la tua dimora vivente, il tuo Cielo, il tuo Regno! E oggi ci indichi un mezzo umilissimo, semplicissimo, efficacissimo per rivestirci di Te: il Santo Rosario!

 Fratelli, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.

Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo, del quale sono ambasciatore in catene, e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere.(Efesini, 6,10-20)

Gesù, “l’Arma”, come Padre Pio lo chiamava, è il Santo Rosario, l’arma più utile nella guerra di spiriti che, mai come in questo tempo, dobbiamo sostenere. Una guerra che non si combatte a colpi di ragionamenti, perché non è lotta d’intelligenze, ma con le armi dello Spirito: rivestendoci di Te…

Quest’Arma è “l’armatura di Dio”, che Egli ci offre, è “l’armatura del Re”, di Gesù… È la tua vita, parte per parte, momento per momento, mistero a mistero, goccia a goccia, che Tu ci offri per coprire di Te la nostra vita e, sempre più, farla nostra…

Quest’Arma è difesa e ci avvolge nella Pace, anche se attorno a noi infuriano le prove, i dispiaceri e le aggressioni.

Quest’Arma è sostegno e forza, perché è allenamento alla costanza, all’amore, e ci nutre come cibo di Te: alimenta la nostra mente, la memoria, il cuore con gli episodi più significativi della tua vita, della tua Passione e Morte e della tua Resurrezione e Gloria…

Quest’Arma è il mezzo assolutamente necessario per la vittoria, come la fionda del piccolo Davide, con la quale, armato di santo zelo per la Gloria di Dio e di fiducia in Dio, colpì in fronte la superbia di Golia, il gigante nemico, atterrandolo.

Prendere il Rosario in mano è lasciarci prendere per mano dalla Mamma, come bambini, per essere condotti da Lei nelle pagine e nei momenti più significativi del Vangelo… È lasciarci raccontare da Lei, piano piano, la sua e la tua Storia di dolore, di amore e di vittoria… È ripetere all’infinito il suo ed il tuo Amore, facendolo nostro e ripetendolo a Lei, al ritmo delle Ave Maria…

È ricopiare in noi la tua vita, in questa meravigliosa “fotocopiatrice”, con la quale stampiamo ogni Mistero del Rosario nella pagina quotidiana della nostra vita… Lo Spirito Santo è più che luce ed elettricità, che ripete dieci volte –in dieci Ave Maria– il suo “flash”, il suo lampo di contemplazione e di amore…

È questo lo scopo e il segreto del Rosario: trapiantare in noi piano piano la tua vita, lasciare que la Mamma, incaricata di farlo, ci plasmi e ci dia la forma di figli di Dio, ci trasformi in Te, Gesù.

È metterci nelle sue mani affinché Lei ci rivesta di Te, così come Lei Ti rivestì della nostra umanità. È mettere nelle sue mani la nostra volontà come pennello, affinché Lei dipinga in noi il tuo Volto, usando i colori delle sue stesse virtù e del suo Amore…

È per questo che Lei sempre lo chiede, è per questo che il Rosario tutto ottiene…

«C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide il Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete il Bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del Bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.» (Luca 2,8-19)

Gesù, il Vangelo dice que Maria “serbava tutte le cose tue meditandole nel suo Cuore”. Questo era il suo modo di pregare il Rosario: non poteva essere una recita di Ave Maria, dette a se stessa! Per Lei era il continuo pensiero di Te e di tutto ciò che Tu facevi, come Tu hai detto: “Dov’è il tuo tesoro, lì è il tuo cuore”. Perciò, più che recita, l’essenziale nel Rosario è essere “contemplazione amorosa”, una contemplazione che non ha bisogno dello sforzo del ragionamento né di chiedere questo o quell’altro… Il suo scopo deve essere il Tuo scopo: “Cercate il regno di Dio e la sua Giustizia (o santità), e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta”.

Dice Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta: “Figlia mia, alla mia cara Mamma mai sfuggì il pensiero della mia Passione e a forza di ripeterla si riempì tutta, tutta di Me. Così succede all’anima: a forza di ripetere ciò che Io soffrii, viene a riempirsi di Me” (24 Marzo 1913).

Questo vale per tutti i Misteri del Rosario.

E leggiamo quest’altra pagina, del 9 Maggio 1913: «Mentre pregavo stavo pensando a quel punto, quando Gesù si licenzia della sua Madre SS. per andare a soffrire la sua Passione, e dicevo tra me: “Come è possibile che Gesù potesse separarsi dalla cara Mamma e Lei da Gesù?”

E il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, certo che non poteva esserci separazione tra Me e la mia dolce Mamma. La separazione fu solo apparente. Io e Lei eravamo fusi insieme, ed era tale e tanta la fusione, che Io restai con Lei e Lei venne con Me; sicché si può dire che ci fu una specie di bilocazione. Ciò succede anche alle anime, quando sono unite veramente con Me; e se pregando fanno entrare nelle loro anime come vita la preghiera, succede una specie di fusione o di bilocazione: Io, dovunque mi trovo, porto loro con Me ed Io resto con loro.

Figlia mia, tu non puoi comprendere bene ciò che fu la mia diletta Mamma per Me. Io, venendo in terra, non potevo stare senza Cielo, e il mio Cielo fu la mia Mamma. Tra Me e Lei passava tale elettricità, che neppure un pensiero sfuggiva alla Madre mia che non lo attingesse dalla mia mente; e questo attingere da Me la parola, la volontà, il desiderio, l’azione e il passo, insomma, tutto, formava in questo Cielo il sole, le stelle, la luna e tutti i godimenti possibili che può darmi la creatura e che lei stessa può godere. Oh, come mi deliziavo in questo Cielo! Oh, come mi sentivo rinfrancato e rifatto di tutto! Anche i baci che mi dava la mia Mamma mi racchiudevano il bacio di tutta l’umanità e mi restituivano il bacio di tutte le creature. Dovunque me la sentivo, la mia dolce Mamma. Me la sentivo nel respiro e, se era affannoso, me lo sollevava. Me la sentivo nel Cuore e, se era amareggiato, me lo addolciva. Me la sentivo nel passo e, se era stanco, mi dava lena e riposo… E chi può dirti come me la sentivo nella Passione? Ad ogni flagello, ad ogni spina, ad ogni piaga, ad ogni goccia del mio Sangue, dovunque me la sentivo e mi faceva l’ufficio di vera Madre… Ah, se le anime mi corrispondessero, se tutto attingessero da Me, quanti cieli e quante madri avrei sulla terra!”

CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, affinché, comprendendo meglio che il Rosario è in realtà la Vita intera di Gesù e di Maria, esso diventi il nostro respiro e nutrimento, per formare in noi la loro presenza e la loro Vita.

(Dal libro “Adorazione al Santissimo” di p. Pablo Martin Sanguiao)

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