L’anima che vive nella Divina Volontà è un cielo, nel quale Gesù è il Sole
Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta:
Continuando il mio solito stato, per poco è venuto il benedetto Gesù e mi ha detto: “Figlia mia, l’anima che fa la mia Volontà è cielo, ma cielo senza sole e senza stelle, perché sole sono Io e le stelle che abbelliscono questo cielo sono le mie stesse virtù. Bello questo cielo, da innamorare chiunque lo può conoscere, e molto più ne resto innamorato Io, che come sole mi metto nel centro di questo cielo e lo vado saettando continuamente di nuova luce, di nuovo amore, di nuove grazie. Bello questo cielo, se splende il sole, cioè, quando mi manifesto e carezzo l’anima, la colmo dei miei carismi e l’abbraccio e, toccato dal suo amore, vengo meno e mi riposo in lei.
Tutti i santi vengono a Me d’intorno, mentre riposo, e restano sorpresi nel guardare questo cielo dove Io sono il sole, e se ne stanno estatici a la vista di questo portento prodigioso, di cui né in terra né in Cielo si può trovare una cosa più bella e più piacevole per Me e per tutti. Bello questo cielo, se il sole si nasconde, cioè, se la privo di Me… Oh, come si ammira l’armonia delle stelle, perché l’aria di questo cielo non è soggetta a nubi, a temporali, a tempeste; perché il sole nascosto è nascosto nel centro dell’anima e il suo calore è tanto bruciante da distruggere nubi, temporali e tempeste. L’aria di questo cielo è sempre calma, serena, odorifera; le stelle che più risplendono sono pace perenne, amore senza termine… Nascosta lei nel sole, e scompaiono le stelle, o il sole in lei, e allora si vede l’armonia delle stelle; bella in tutti i modi. Questo cielo è il mio contento, il mio riposo, il mio amore, il mio paradiso”. (28.06.1912)
Nella Divina Volontà l’anima deve morire a tutto, come in una tomba, chiusa dall’Amore, per risorgere a Vita Divina. Col pensare a se stesso si sfugge alla Vita Divina
Stamattina, dopo la Comunione, stavo dicendo al mio sempre amabile Gesù: “In che stato mi sono ridotta! Pare che tutto mi sfugge: patire, virtù, tutto…!”
E Gesù: “Figlia mia, che c’è? Vuoi perdere il tempo? Vuoi uscire dal tuo nulla? Mettiti al tuo posto, al tuo nulla, affinché il Tutto possa tenere il posto in te. Sappi però, che tutta devi morire nella mia Volontà: al patire, alle virtù, a tutto. Il mio Volere deve essere la tomba dell’anima; e come nella tomba la natura si consuma fino a scomparire affatto, e dalla stessa consumazione risorgerà a vita più bella e novella, così l’anima, sepolta nella mia Volontà come dentro una tomba, morirà al patire, alle sue virtù, ai suoi beni spirituali, e risorgerà in tutto alla Vita Divina. Ah, figlia mia, pare che vuoi imitare i mondani, che sono portati a ciò che è nel tempo e finisce, e di ciò che è eterno non ne fanno conto. Diletta mia, perché non vuoi imparare a vivere solo del mio Volere? Perché non vuoi vivere la Vita del Cielo, anche stando sulla terra? Il mio Volere è l’Amore, quello che non muore mai, sicché per te il sepolcro deve essere la mia Volontà e il coperchio che ti deve serrare, incalcinare, senza darti più speranza di uscire, è l’Amore. E poi, ogni pensiero che riguarda se stesso, anche sulle stesse virtù, è sempre guadagnare per sé e sfuggire dalla Vita Divina, mentre se l’anima pensa solo a Me, ciò che riguarda Me, prende in sé la Vita Divina e, prendendo la Vita Divina, sfugge l’umana e prende tutti i beni possibili. Ci siamo intesi?” (04.07.1912)
Per chi fa la Volontà di Dio e vive nel suo Volere non c’è morte né giudizio; la sua vita è eterna
Sentendomi un po’ sofferente, stavo dicendo al mio sempre amabile Gesù: “Quando mi porterai con Te? Deh, presto, o Gesù! Fa’ che la morte mi tagli questa vita e mi ricongiunga con Te in Cielo!”
E Gesù: “Figlia mia, per l’anima che fa la mia Volontà e vive del mio Volere non c’è né ci sono morti. La morte sta per chi non fa la mia Volontà, perché deve morire a tante cose: a se stesso, alle passioni, alla terra; ma chi fa la mia Volontà non ha a che cosa morire, già è abituato a vivere di Cielo. La morte per lui non è altro che deporre le sue spoglie, come uno depone le vesti di povero per vestire le vesti di re, per lasciare l’esilio e prendere la Patria. Perché l’anima che fa la mia Volontà non è soggetta a morte, non ha giudizio, il suo vivere è eterno. Ciò che doveva fare la morte, lo ha fatto anticipatamente l’amore ed il mio Volere l’ha riordinata tutta in Me, in modo che non ho di che giudicarla. Quindi, stai nella mia Volontà e, quando meno lo pensi, ti troverai nella mia Volontà in Cielo”. (09.06.1912)
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