La Vergine Immacolata – il prodigio del Divin Volere

Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta:

Gesù a Luisa: “Figlia mia, (…) oggi è la festa dell’Immacolato concepimento. Mari d’amore, di bellezza, di potenza e di felicità straripano dalla Divinità su questa celestiale creatura, e ciò che impedisce che le creature possano entrare in questi mari è l’umana volontà. Ciò che Noi facciamo una volta, rimane nell’atto continuato di [essere] fatto sempre, senza mai cessare. Nella Divinità è natura dare, senza che mai finisca l’atto. Quindi questi mari stanno straripando ancora e la Regina Madre aspetta le sue figlie, per farle vivere in questi mari e farle tante piccole regine. Però è vietato entrare [al]l’umana volontà, non c’è luogo per essa, e solo può avere accesso chi vive di Volontà Divina.

Perciò, figlia mia, puoi entrare quando vuoi nei mari della Mamma tua. La mia Divina Volontà ti garantisce e con Essa avrai libero il passo e l’entrata, anzi Lei ti aspetta, ti vuole. E renderai Noi e Lei doppiamente felici, per causa della tua felicità. Noi ci sentiamo più felici nel dare, e quando la creatura non prende i nostri beni soffoca in Noi la felicità che vogliamo darle. Perciò non voglio che [tu] stia oppressa: oggi è la festa più grande, perché la Divina Volontà ebbe vita nella Regina del Cielo; fu la festa di tutte le feste, fu il primo bacio, il primo amplesso divino che la creatura dava al suo Creatore, in virtù del nostro «Fiat» che la Sovrana bambina possedeva, la creatura che si sedeva a mensa col suo Creatore. Quindi oggi è anche la festa tua, in modo speciale per la missione data [a te] della mia Divina Volontà. Perciò vieni nei mari dell’Immacolata Regina a godere la sua e la tua festa.”

Onde mi son sentita trasportare fuori di me stessa in questi mari interminabili, ma mi mancano i vocaboli per dire ciò che ho provato, perciò faccio punto e passo avanti. Dopo ciò, il giorno [d’oggi] il Confessore ha letto pubblicamente ciò che sta scritto nel 15º Volume sull’Immacolato concepimento, e il mio amato Gesù, come sentiva leggere, faceva festa nel mio interno e mi ha detto:

“Figlia mia, come ne sono contento! Oggi si può dire che la mia Mamma Sovrana riceve dalla Chiesa gli onori divini, onorando in Lei come primo atto della sua vita la vita della Divina Volontà. Questi sono gli onori più grandi che si possano dare, ché il volere umano non ebbe mai vita in Lei, ma sempre, sempre la Divina Volontà. Questo fu tutto il segreto della sua santità, della sua altezza, potenza, bellezza, grandezza e simili; fu il mio «Fiat» che col suo calore estinse la macchia d’origine e la concepì Immacolata e pura. E la mia Chiesa, invece di onorare la mia Volontà Divina, causa primaria e atto primo, onorava gli effetti di Essa e la proclamava Immacolata, concepita senza peccato. Si può dire che la Chiesa le dava gli onori umani e non gli onori divini, quale giustamente si merita, perché una Volontà Divina ebbe vita continua in Lei. E questo era un dolore per Me e per Lei, perché né Io ricevevo dalla mia Chiesa gli onori di una Volontà Divina abitante nella Regina del Cielo, né Lei gli onori dovuti perché diede in Lei luogo di formare la vita del «Fiat» Supremo. Perciò oggi, col fare conoscere che il prodigio del mio Volere fu tutto in Lei, [e] tutte le altre sue prerogative e privilegi furono in ordine secondario e come conseguenza degli effetti di quella Volontà Divina che la dominava, si può dire che oggi si festeggia con decoro, gloria divina e magnificenza la festa dell’Immacolato concepimento, che si può chiamare con più verità «il concepimento della Divina Volontà nella Sovrana del Cielo». E questo concepimento fu conseguenza di tutto ciò che è e fece e dei grandi prodigi di questa Celeste Bambina.”

Dopo ciò, con un’enfasi più tenera, ha soggiunto: “Figlia mia, com’era bello, dilettevole, vedere questa Celeste bambinella fin dal suo Immacolato Concepimento! Si guardava e si vedeva la sua piccola terra, presa dalla stirpe umana, e dentro questa piccola terra si vedeva il Sole del nostro Eterno Volere, che non potendolo contenere straripava fuori di Lei e si allungava [tanto] che riempiva Cielo e terra. Facemmo un prodigio della nostra onnipotenza, per fare che la piccola terra della piccola Reginetta, potesse racchiudere il Sole del nostro Volere Divino. Sicché si vedeva terra e sole, quindi tutto ciò che faceva [era luce], se pensava, se parlava, se operava, se camminava, i suoi pensieri erano raggi di luce, le sue parole si convertivano in luce, tutto era luce che usciva da Lei, perché essendo la sua piccola terra più piccola del Sole immenso che racchiudeva, i suoi atti si sperdevano nella sua luce. E siccome questa piccola terra della Sovrana Celeste era vivificata, animata e conservata continuamente dal Sole del mio «Fiat», si vedeva sempre fiorita, ma delle più belle fioriture che davano frutti dolcissimi, da attirare i nostri sguardi divini e restare rapiti, ma tanto, che non potevamo fare a meno di guardarla, tanta era la bellezza e la felicità che Ci dava. Tutta bella era la Verginella Immacolata, la sua bellezza era incantevole e rapitrice; basta dire che era un prodigio del nostro Volere, per poter dire tutto. Oh, se le creature conoscessero che significa vivere di Volontà di Dio, metterebbero la vita per conoscerla e vivere in Essa.” (Vol. 25°, 08.12.1928)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *