Il glorioso transito della Vergine Maria, assunta al Cielo

Assunzione della Vergine Maria

“…Vuoi sapere tu quale fu il più grande prodigio operato da Noi in questa creatura sì santa e il più grande eroismo che nessuno, nessuno potrà mai eguagliare, di sì bella creatura? La sua vita la incominciò con la nostra Volontà, la seguì e la compì, sicché si può dire che compì da dove incominciò e cominciò da dove compì.” (Dal Diario autobiografico della Serva di Dio Luisa Piccarreta, volume 17°, 8 Dicembre 1924)

Fin dall’inizio della sua vita Maria è l’Immacolata e la Piena di Grazia (Cfr. Gen. 3,15;  Lc.1,28-30). Fin dal primo istante della sua vita, Maria, essendo senza macchia di peccato, non ereditò nessuna delle sue conseguenze (cioè, oltre alla perdita della Grazia, la perdita dei doni  preternaturali):

  • Maria non fu mai priva dell’uso di ragione, come tutti noi, neppure per un istante (Cfr. Sap. 1,4). Non solo fu dotata di perfetta ragione umana, ma dotata di Ragione divina, in virtù della Pienezza di Grazia che possedeva.
  • Maria fu immune dalla concupiscenza, le disordinate inclinazioni dell’appetito sensitivo (Gen. 3,16), vera Regina di se stessa.
  • Maria fu immune da malattia, debolezze fisiche, acciacchi, invecchiamento e, infine, dal traguardo ultimo di tutto ciò, che è la morte (Cfr. Gen. 3,19; Sap. 2,23-24). Non essendoci   in Gesù e in Maria morte spirituale, non potevano essere raggiunti dal dolore e dalla morte corporale, ma se questi li raggiunsero, ciò fu liberamente, a motivo della nostra Redenzione.

“Io non conobbi mai malattia né qualunque indisposizione leggera; alla mia natura concepita senza peccato e vissuta tutta di Volontà Divina mancava il germe dei mali naturali. Se le pene mi corteggiarono tanto, furono tutte in ordine soprannaturale, e queste pene furono per la tua Mamma Celeste trionfi e onori e mi davano campo per fare che la mia maternità non fosse sterile, ma conquistatrice di molti figli. Vedi dunque, figlia cara, che significa vivere di Volontà Divina: sperdere il germe dei mali naturali che producono, non onori e trionfi, ma debolezze, miserie e sconfitte”.  (“La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”, 31° giorno)

Ascoltiamo ancora questi brani del diario autobiografico della Serva di Dio Luisa Piccarreta:

La festa dell’Assunzione di Maria in Cielo e l’«Ave Maria»

medjugorje«… Mi son sentita uscire fuori di me stessa nella volta dei cieli, insieme col mio amante Gesù. Pareva che tutto fosse in festa, Cielo, terra e purgatorio; tutti erano inondati di un nuovo gaudio e giubilo. Molte anime uscivano dal purgatorio e come folgori giungevano in Cielo, per assistere alla festa della nostra Regina Mamma. Anch’io mi spingevo in mezzo a quella folla immensa di gente, cioè, Angeli, Santi e anime del purgatorio, che occupavano quel nuovo Cielo, che era tanto immenso, che quello nostro che vediamo, confrontato con quello, mi pareva un piccolo buco; molto più che avevo l’ubbidienza del Confessore.

Ma mentre facevo per guardare, non vedevo altro che un Sole luminosissimo che spandeva raggi, che mi penetravano tutta da parte a parte, da diventare come cristallo, tanto che si scorgevano benissimo i piccoli nei e l’infinita distanza che passa tra il Creatore e la creatura; tanto più che ognuno di quei raggi aveva la sua impronta: chi denotava la santità di Dio, chi la purità, chi la potenza, chi la sapienza e tutte le altre virtù e attributi di Dio. Sicché l’anima, vedendo il suo nulla, le sue miserie e la sua povertà, si sentiva annichilita e, invece di guardare, sprofondava bocconi a terra innanzi a quel Sole Eterno, innanzi al Quale non c’è nessuno che possa stargli di fronte. Il più era che per vedere la festa della nostra Mamma Regina, si doveva guardare da dentro di quel Sole, tanto pareva immersa in Dio la Vergine SS., ché guardando da altri punti non si vedeva  niente.  

“Solo ed unico mio tesoro, neppure mi hai fatto vedere la festa della nostra Regina Madre, né sentire i primi cantici che fecero gli angeli e i santi nell’ingresso che fece nel Paradiso”.

E Gesù: “Il primo cantico che fecero alla mia Mamma fu l’Ave Maria, perché nell’Ave Maria si contengono le lodi più belle, gli onori più grandi, e si rinnova il gaudio che ebbe nell’essere fatta Madre di Dio; perciò, recitiamola insieme per onorarla, e quando verrai tu in Paradiso te la farò trovare come se l’avessi recitato insieme con gli angeli la prima volta nel Cielo”.

E così ho recitato la prima parte dell’Ave Maria insieme con Gesù. Oh, come era tenero e commovente salutare la nostra Mamma SS. insieme col suo diletto Figlio! Ad ogni parola che Lui diceva, portava una luce immensa in cui si comprendevano molte cose sul conto della Vergine SS.; ma chi può dirle tutte, molto più per la mia incapacità? Perciò le passo in silenzio.»  (vol. 2°, 15 Agosto 1899)

L’Assunzione di Maria fu il trionfo e la festa della Divina Volontà

«Dopo ciò mi son messa a pensare alla festa della mia Celeste Mamma Assunta in Cielo, e il mio dolce Gesù con un accento tenero e commovente ha soggiunto:

Madonna di Guadalupe“Figlia mia, il vero nome di questa festa dovrebbe [essere] la festa della Divina Volontà. Fu la volontà umana che chiuse il Cielo, che spezzò i vincoli col suo Creatore, che fece uscire in campo le miserie, il dolore, e che mise un termine alle feste che la creatura doveva godere nel Cielo. Ora, questa creatura, Regina di tutti, col fare sempre ed in tutto la Volontà dell’Eterno –anzi si può dire che la sua vita fu la sola Volontà Divina– aprì il Cielo, si vincolò con l’Eterno e fece ritornare nel Cielo le feste con la creatura.

Ogni atto che compiva nella Volontà Suprema era una festa che iniziava in Cielo, erano soli che formava come ornamento di questa festa, erano musiche che spediva per allietare la Celeste Gerusalemme, sicché la vera causa di questa festa è la Volontà Eterna operante e compiuta nella mia Mamma Celeste, che operò tali prodigi in Lei, che stupì Cieli e terra, incatenò l’Eterno coi vincoli indissolubili d’amore [e] rapì il Verbo fin nel suo seno.

Gli stessi Angeli, rapiti, ripetevano tra loro: «Donde tanta gloria, tanto onore, tanta grandezza e prodigi non mai visti in questa eccelsa Creatura? Eppure è dall’esilio che viene». E attoniti riconoscevano la Volontà del loro Creatore come Vita e operante in Lei, e tremebondi dicevano: «Santa, Santa, Santa! Onore e gloria alla Volontà del nostro Sovrano Signore, e gloria e tre volte Santa Colei che ha fatto operare questa Suprema Volontà». Sicché è la mia Volontà, che più di tutto fu ed è festeggiata nel giorno dell’Assunzione in Cielo della mia Madre SS. »  (vol. 18°, 15 Agosto 1925).

Se vuoi leggere di più, clicca qui per scaricare questo file in pdf: IL  GLORIOSO  TRANSITO  DELLA  VERGINE  MARIA,  ASSUNTA  AL  CIELO negli  scritti  di  Luisa  Piccarreta  e  di  Maria  Valtorta.

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