La Risurrezione di Gesù e la nostra
Gesù è “la Risurrezione e la Vita”, ha detto. Quando morì, che ne fu della sua vita? Dove andò a finire? Che fine fecero le sue parole, i suoi miracoli, i Sacramenti istituiti, il perdono dato ai peccatori, la chiamata dei suoi discepoli…? Niente andò perduto. Ogni cosa fatta da Gesù, le sue opere, la sua Vita, tutto restò depositato –come lo era sempre stato– in Maria, nel suo Cuore Immacolato, come in uno scrigno inviolabile. Come in una seconda gravidanza. In attesa di darlo di nuovo alla luce nella Risurrezione. Fu la sua Fede eroica, la sua Speranza incrollabile, il suo Amore più forte della morte ad illuminare al Figlio la via del ritorno. Senza di Lui la Vergine non poteva vivere. Senza di Lei Gesù, anche dopo morto, non sapeva vivere.
Come per risuscitare la bambina di dodici anni Gesù ha voluto come condizione la fede di suo padre (“Non temere, continua ad aver fede!”); come per risuscitare l’amico Lazaro ha voluto come punto d’appoggio la fede di qualcuno, la fede della sorella Maria, mentre Marta, l’altra sorella, tentennava (“Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?”), così, per la propria Risurrezione Gesù ha voluto avere come condizione indispensabile la fede di sua Madre. Come per l’Incarnazione.
E se Maria non fosse stata pronta? Se non avesse avuto sufficiente Fede o Amore al momento dell’Annunciazione? O se non fosse stata all’altezza della sua missione al momento della Passione? Lei fu la sola che conservò intatta la Fede. Ma se non fosse stata perfetta, avrebbe compromesso in un modo inimmaginabile il Sacrificio del Figlio, la stessa sua Incarnazione. Il Figlio non avrebbe avuto in chi appoggiarla, a chi affidarla, nessuno che la giustificasse, che la mettesse in salvo. Il Sacrificio sarebbe stato inutile. E non risulta da nessuna parte che Dio avesse un “piano B” di riserva. E Maria era sempre perfettamente libera nella sua risposta a Dio. Dio si è giocato tutto, assolutamente tutto, con voler dipendere da Maria. Ma Lei ha fatto trionfare Dio.
Aggiungiamo che, se il peccato fu commesso da Adamo con la complicità di Eva, la Redenzione doveva perciò essere fatta dal Nuovo Adamo, Gesù, con la collaborazione della nuova Eva, Maria.
Gli Evangelisti non raccontano il momento della Resurrezione, ma solo le varie apparizioni di Gesù Risorto ai discepoli, alle pie donne, ecc. Solo Gesù poteva raccontarla, e con Lui Maria. Perché la Mamma ha assistito, è stata presente in spirito. Se la vita di suo Figlio è stata per Lei la vita, e la Passione e Morte di Gesù sono state la Passione e Morte di Maria, anche la Risurrezione del Figlio è stata la Risurrezione della Madre. Anzi, Lei non ha avuto una presenza passiva, ma attiva, come in ogni altra cosa, essendo sua (per grazia) tutta la Volontà Divina. Fu interamente opera di Dio, delle tre Divine Persone, ma fu anche –così ha voluto Dio– opera della Mamma mediante la sua Fede, Speranza e Amore. Madre della Risurrezione!
Vi annuncio una grande gioia! Vi annuncio la Buona Notizia: Gesù è Risorto!… Va bene, auguri a Lui… E noi, che? A poco, a nulla serve che il Signore sia risorto se in noi non cambia nulla. Se la sua Risurrezione non diventa la nostra risurrezione. Non si può ridurre ad uno slogan. Le pie donne, i discepoli ai quali Gesù apparve, in un primo momento non lo riconobbero… Maria di Magdala lo scambiò per il contadino, i discepoli di Emmaus lo credettero un pellegrino che dopo le feste se ne tornava al suo paese, gli Apostoli che pescavano non si resero conto che era Lui, lì sulla spiaggia, che li chiamava. I loro occhi non erano ancora in grado di riconoscerlo. Era necessario avere occhi nuovi, occhi risorti per poter vedere Gesù per quello che è, per poter vedere Dio. La Risurrezione di Cristo doveva subito estendersi ai suoi, alla sua Chiesa, come una trasformazione vera, come una nuova Creazione. Tutte le genti dovevano vedere Gesù per quello che è, Gesù Risorto, attraverso i suoi discepoli risorti, prima nell’anima e poi, alla fine della storia, anche nel corpo. Ci volevano i testimoni credibili. La grande Buona Notizia aveva bisogno di evangelisti e di evangelizzatori. L’opera di Dio esige i co-protagonisti, noi, la sua Chiesa. Le opere di Dio esigono collaborazione umana perché sono opere d’amore, e l’amore esige reciprocità.
Ma non bastava predicare la Risurrezione di Cristo, se non si annunciava che la barriera del peccato che separa l’uomo da Dio era stata abbattuta, se non si mostrava che sopra l’abisso della nostra miseria era stato disteso il ponte della Misericordia. Questi discepoli, testimoni della Risurrezione, dovevano mostrare la Misericordia Divina, riversarla sugli uomini dopo averla ricevuto loro per primi. Fu necessario che si convincessero della propria miseria per esperimentare e imparare la Misericordia e così aprire i cuori alla Speranza. La Misericordia è il ponte che ci unisce alla Risurrezione del Signore.
Infine, la Risurrezione di Gesù in noi non è una formula né una parola vuota: può essere solo una realtà molto concreta nella misura che trapianta in noi l’intera vita di Gesù. Se i suoi pensieri risuscitano nella nostra mente, se le sue parole e i suoi discorsi hanno vita in noi, se il suo Cuore palpita nel nostro, ecc. Se la sua Volontà Divina riempie tutto il nostro essere e la nostra vita come ha riempito la sua adorabile Umanità. Perché la prima parola di Gesù, entrando il questo mondo, è stata la stessa parola proclamata nell’atto della sua Risurrezione: “Eccomi, o Padre, che vengo per fare la tua Volontà”, per fare realtà in Me la tua eterna Volontà. Essa è la Sorgente di tutto in Dio, della Sua vita, di ogni bene e felicità; Essa ha ridato a Gesù la vita e il Regno, ogni bene e felicità; Essa è l’unica che può darla a noi. Auguri di “Buona Pasqua” è augurare la Vita e il Regno della Divina Volontà in noi!
Appunti per una Fede chiara in tempi di confusione
(5 parte: Il seguito dell’Incarnazione)
“Animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che Colui che ha risuscitato il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a Lui insieme con voi.” (2a Cor 4,13-14)
Dio mio: Amore Tu sei – Amore Tu dai – Amore mi fai
Amore io sono – Amore io dono
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