Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria

Ogni cosa ha un origine, una traiettoria e un punto d’arrivo (uno scopo). Tutto ha un “perché” (la causa, il motivo) e un “affinché” (una finalità). È molto importante per noi renderci conto di qual è la finalità che Dio ha messo in ogni cosa e circostanza, e la finalità che noi stessi mettiamo in ogni cosa che facciamo: il traguardo voluto spiega la direzione che diamo alla nostra vita in ogni momento e in ogni cosa.

La Creazione ha una finalità, lo stesso la Redenzione: il compimento del Decreto eterno di Dio, il suo Regno. Il compimento del suo “sogno” d’Amore: portare la creatura all’abbraccio del Creatore, avere tanti figli con i quali condividere tutto, la sua gloria e felicità, il suo Amore, la sua Vita, la sua Volontà.

Ogni cosa che il Signore ha dato alla sua Chiesa ha questa stessa finalità: i Comandamenti, i Sacramenti, ogni grazia, la Grazia, ogni suo intervento nella storia e nella nostra vita. Nessuna cosa è fine a sé stessa, ma tutto è finalizzato alla venuta e al trionfo del suo Regno. E così, le apparizioni della Madonna.

Ripassiamo in breve le più significative:

Sono le Apparizioni a sostegno e nutrimento del AMORE (secoli XVI – XX): lo scopo è darci lo spirito nuovo, di figli, che deve sostituire lo spirito di timore, di stranei, dei servi. Al centro si trova la divina pedagogia del Cuore di Dio, del Cuore del Padre (che è la Divina Volontà come vita): mediante le manifestazioni del SACRO CUORE DI GESÙ, in primo luogo, e in seguito del CUORE IMMACOLATO DI MARIA, come preparazione al loro trionfo e al compimento del suo Regno.

Prologo a queste manifestazioni mariane fu la serie di apparizioni di Santa Maria della Croce, a Cubas de la Sagra (nei pressi di Madrid, Castiglia), dal 3 al 19 Marzo del 1449. Furono riconosciute autentiche dall’Autorità della Chiesa, dopo regolare processo canonico: il segno fu che la Madonna innalza e presenta la Croce, alla stessa ora che fu innalzata sul Calvario.

Così il mistero della Croce apre e chiude il ciclo delle apparizioni mariane che alimentano l’Amore durante cinque secoli e mezzo: un ciclo che iniziò a Cubas de la Sagra (Spagna) e che culmina a Dozulé (Francia).

Alla metà del periodo sono avvenute le manifestazioni del Sacro Cuore di Gesù a S. Margherita Maria Alacoque, a Paray-le-Monial (Francia). Dal Concilio di Efeso (anno 431) fino alle apparizioni della Madonna di Guadalupe (1531) esattamente passano undici secoli: cioè, dalla proclamazione del dogma di Maria Madre di Dio (“Teotocos”) fino a quando Lei stessa ci ricorda e rivendica di essere “la nostra pietosa Madre”.

Con le apparizioni di Guadalupe hanno inizio i tempi dell’Amore, la preparazione al trionfo dell’Amore, del Cuore del Padre, del Regno promesso della sua Volontà regnante “sulla terra come in Cielo”. La Madonna SS. incomincia a preparare i suoi figli alla Venuta gloriosa di Cristo Re, incomincia a preparare i suoi figli ad un nuovo atteggiamento verso di Lei (e perciò verso Dio): non più servi, “schiavi”, ma figli. Come Gesù.

Dalle apparizioni della Madonna di Guadalupe a San Juan Diego, (12 Dicembre del 1531) fino alla Medaglia Miracolosa, a Parigi (27 Novembre del 1830) passano tre secoli, che sono “il ciclo del Sacro Cuore di Gesù”: a metà di questo periodo ebbero luogo le apparizioni del Sacro Cuore a Santa Margherita Maria Alacoque, in Francia.

E dalle apparizioni dell’Immacolata a Santa Caterina Labourè (la Medaglia Miracolosa) a Parigi (18 Luglio e 27 Novembre del 1830) fino all’inizio delle ultime apparizioni della Regina della Pace a Medjugorje (25 Giugno del 1981) è passato un secolo e mezzo, che corrisponde al “ciclo del Cuore Immacolato di Maria”. Ricordiamo che nella stessa casa delle Figlie della carità, nella Rue du Bac (Parigi), nel 1840, la Madonna diede il piccolo segno dello scapolare verde, del Cuore Immacolato di Maria. Dopo fu proclamato il dogma dell’Immacolata (nel 1854) e confermato a Lourdes (nel 1858).

Ma precisamente a metà del periodo avvennero le apparizioni della SS. Vergine a Fatima, nelle quali Lei domandò che fosse fatta la consacrazione al suo Cuore Immacolato come condizione per il Trionfo e la Pace. Consacrazione specificamente richiesta della Russia, ma anche di ogni persona.

Proprio come Gesù, che nell’Incarnazione ha iniziato la sua vita sulla terra “affidandola e consacrandola” a sua Madre.

I Cuori “umano-divini” di Gesù e di Maria sono la manifestazione del Cuore del Padre, della sua Adorabile Volontà, fonte suprema del suo Amore e della sua Vita, che ha stabilito che sia anche la nostra vita.

L’Amore è “la manifestazione e la comunicazione del Cuore”. Il Padre si manifesta nel Figlio, ed Entrambi si comunicano nello Spirito Santo. Quello che ci manifesta e ci fa sapere è perché ce lo vuole dare e vuole che noi ci disponiamo. Quello che ci vuole dare, il Signore lo ha annunciato fin dall’Antico Testamento, per bocca del profeta Ezechiele: “vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez. 36, 26-28).

La “nuova Pentecoste” annunciata da mistici e santi, per esempio dalla Serva di Dio Concepción Cabrera, da Papa Giovanni XXIII e, sopratutto, nelle apparizioni di Amsterdam (dal 1945 al 1959), con il dono dello Spirito Santo in un modo nuovo, come spirito filiale, sarà la comunicazione del Cuore del Padre, della sua Volontà, che in questo modo verrà a regnare sulla terra come regna in Cielo. “La Gerusalemme Celeste che scende dal Cielo, pronta come una Sposa adorna per il suo Sposo” (Apoc. 21,2).

Quello sarà il “tempo di pace” di cui parlò la Madonna a Fatima: non una pace qualunque, ma quella con maiuscolo! Non un tempo qualunque, ma il tempo del Regno della Divina Volontà, quello che verrà dopo “la fine dei tempi”, l’arrivo del Tempo tanto desiderato, quello che sarà l’ultimo tempo della storia umana e che l’Apocalisse indica con un nome particolare, ripetuto non a caso sei volte nel capitolo 20: “il Millennio”!

Per questo, il Re Divino dice nel suo “Appello” (i tre “Appelli” sono il solenne portico che introduce e fa da cornice ai Volumi di Luisa):

Se Mi darete la vostra volontà, tutto è fatto, mi renderete felice e sarete felici. Non altro sospiro, se non che la mia regni in mezzo a voi. Il Cielo e la terra vi sorrideranno, la mia Mamma Celeste vi farà da Madre e da Regina. Già essa, conoscendo il gran bene che vi riporterà il Regno del mio Volere, per appagare i miei desideri ardenti e farmi cessare di piangere, e amandovi da veri suoi figli, va girando in mezzo ai popoli, nelle nazioni, per disporli e prepararli a ricevere il dominio del Regno della mia Volontà. Fu lei che mi preparò i popoli per farmi scendere dal Cielo in terra, e a lei affido, al suo amore materno, che mi disponga le anime, i popoli, per ricevere un dono sì grande.”

E nel suo “Appello materno”, la Regina del Cielo conferma: “Sappi che io percorrerò tutto il mondo, andrò da ciascun individuo, in tutte le famiglie, nelle comunità religiose, in ogni nazione, presso tutti i popoli, e se occorrerà girerò per secoli interi, sino a quando non abbia formato come Regina il mio popolo e come Madre i figli miei, i quali conoscano e facciano regnare ovunque la Divina Volontà.”

Perciò tutte le Apparizioni mariane, ognuna con la sua caratteristica propria, e Fatima in particolare, questo suo CENTENARIO, vanno lette in questa prospettiva, sono finalizzate a questo trionfo del Cuore Immacolato di Maria, che è l’inizio del trionfo del Cuore del Padre, della sua Volontà, del suo vero Regno.

Il suo Regno non può venire se non per mezzo di Maria, come fu per l’Incarnazione del Verbo.

Ma la grande promessa del suo trionfo, prima che a Fatima, fu fatta dal Padre fin dal paradiso terrestre, subito dopo la caduta dei nostri primi padri. Rivolgendosi al nemico infernale, disse: “Porrò inimicizia tra te e la Donna” (con maiuscolo, perché non poteva essere Eva, né in genere “la donna”, la Colei che è “LA” Donna, l’Immacolata predestinata dall’eternità ad essere la Madre di Dio!). E prosegue: “Tra la tua stirpe e la Sua: ESSA ti schiaccerà la testa, mentre tu cercherai d’insidiare il suo calcagno”. La Stirpe di Maria è Gesù, non da solo, ma insieme con il suo Corpo Mistico. Perciò, il trionfo non può essere soltanto di Maria, ma è insieme il trionfo di Cristo e deve essere il trionfo della sua Chiesa. In essa –in ognuno di noi– deve realizzarsi lo stesso trionfo che è già pienamente realizzato nel Cuore della Madre e nel Cuore del Figlio.

Vedete dunque se Fatima non è l’annuncio del Regno del Volere Divino “come in Cielo, così in terra”!

Così come a Guadalupe non fu annunciato lo stesso trionfo! “Desidero ardentemente che in questo luogo mi venga innalzato un Tempio, per mostrare e dare in esso tutto il mio amore, compassione, aiuto e protezione, poiché IO SONO LA VOSTRA PIETOSA MADRE”… “Senti, figlio mio il più piccolo: devi sapere che sono molti i miei servi e messaggeri, ai quali posso affidare il compito di portare il mio messaggio e di FARE LA MIA VOLONTÀ; ma è assolutamente necessario che tu stesso solleciti ed aiuti e che per tua mediazione SI COMPIA LA MIA VOLONTÀ. Molto ti prego, figlio mio il più piccolo, e assolutamente ti ordino di ritornare ancora domani dal Vescovo. In mio nome gli notificherai e gli farai conoscere per intero la mia Volontà: che egli deve mettere in atto il Tempio che gli chiedo. E digli un’altra volta che sono proprio io, la sempre Vergine Maria, Madre di Dio, ad inviarti.”

Un Tempio vivo, di anime, di figli, in mezzo ai quali Lei possa stare come Madre. E notiamo il particolare: “fare” la Volontà di Dio e di Maria è una cosa che “i servi” possono e devono fare, ma “dare compimento” a questa Volontà lo può fare solo chi è “figlio”.

Uniti alla nostra Madre, nel suo “Fiat”, a nome di tutte le creature invochiamo il compimento del suo Regno: PADRE NOSTRO…

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