Nel rapporto d’amore e di possesso reciproco tra la Volontà Divina e l’umana ci sono diversi gradi

Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta:

 “Figlia mia, come la luce del sole non viene goduta ugualmente da tutti –non da parte del sole, perché le opere mie, contenendo il bene universale, fanno il bene a tutti senza restrizione alcuna, ma da parte delle creature–, così, supponi che una persona stia nella sua stanza: questa tale non gode tutta la vivezza della luce e, se gode una luce mite, non gode il suo calore. Invece un’altra sta fuori dell’abitato: questa    gode più luce e sente il calore del sole. Il calore purifica, disinfetta l’aria putrida, e [nel] godere l’aria purificata s’invigorisce e sente più sanità, sicché la seconda gode di più i beni che porta il sole alla terra.

Ma passa avanti; una terza persona si va a mettere in quel punto dove i raggi solari battono la superficie della terra. Questa si sente investita dai suoi raggi, si sente scottare dal calore del sole; la vivezza della sua luce è tanta che, riempiendosi l’occhio, stentatamente può guardare la terra; si vede come trasfusa nella stessa luce –si può dire–, ma è perché poggia i piedi sulla terra, che poco sente della terra, di se stessa, ma vive tutta per il sole. Vedi che gran differenza c’è tra la prima, la seconda e   la terza?

Ma passa avanti ancora. Una quarta spicca il volo nei raggi solari, s’innalza fino al centro della sua sfera: questa resta bruciata dall’intensità del calore che il sole contiene nel suo centro. L’intensità della luce la eclissa totalmente, in modo che resta sperduta, consumata nello stesso sole. Questa quarta non può più guardare la terra, né pensare a se stessa, e se guarderà, guarderà luce, sentirà fuoco, sicché per lei tutte le cose sono finite; la luce e il calore si sono sostituiti alla sua vita. Che gran differenza tra la terza e la quarta! Ma tutta questa diversità non è da parte del sole, ma da parte delle creature, a seconda che si espongono alla luce del sole. Ora, il sole è l’immagine della mia Volontà, che più che sole dardeggia i suoi raggi per convertire coloro che vogliono vivere nel suo Regno tutti in luce e amore. L’immagine di queste persone rappresenta i quattro gradi del vivere nella mia Volontà.

La prima si può dire che non vive nel suo Regno, ma solo alla luce che dal mio Regno spande a tutti il Sole del mio Volere. Si può dire che  è fuori dei suoi confini, e se gode una scarsa luce è per la natura della luce che si spande ovunque; la sua natura, le sue debolezze e passioni le formano come un’abitazione intorno e formano l’aria infetta e putrida con cui, respirandola, vive malaticcia e senza vivezza di forza nel fare il bene; ma, con tutto ciò, è rassegnata, sopporta alla meglio gli incontri della vita, perché la luce della mia Volontà, per quanto mite, porta sempre il suo bene.

La seconda è l’immagine di chi è entrato nei primi passi dei confini del Regno del Supremo Volere. Questa gode non solo più luce, ma gode pure il calore, quindi l’aria che respira è pura, e respirandola si sente morire le passioni, è costante nel bene, sopporta le croci non solo con pazienza, ma con amore, ma siccome è ai primi passi dei confini, guarda la terra [e] sente il peso della natura umana. 

Invece [del]la terza, essendo l’immagine di chi si è inoltrato nei confini di questo Regno, è tale e tanta la sua luce, che le fa dimenticare tutto, non sente più nulla di se stessa. Il bene, le virtù, le croci, si cambiano in natura; [la luce] la eclissa, la trasforma e appena le lascia guadare da lontano ciò che a lei più non appartiene. 

La quarta è la più felice, perché è l’immagine di chi non solo vive nel mio Regno, ma di chi ne ha fatto acquisto. Questa subisce la consumazione totale nel Sole supremo del mio Volere. L’eclissi della luce è tanto fitta, che essa stessa diventa luce e calore, né può guardare altro che luce e fuoco e tutte le cose si convertono per lei in luce e amore. Quindi, ci sarà differenza di gradi nel Regno della mia Volontà, a seconda che le creature vorranno prendere dei suoi beni, ma i primi gradi saranno spinte e vie per giungere all’ultimo. Per te, poi, che lo devi far conoscere, c’è tutta la necessità che viva nell’ultimo grado”. (26.07.1926)

2 risposte a Nel rapporto d’amore e di possesso reciproco tra la Volontà Divina e l’umana ci sono diversi gradi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *