La Divina Volontà è la Santità della santità

La Divina Volontà è la Santità della santità. Chi la fa “come in Cielo così in terra” dà vita a tutto il bene che si fa in terra e in Cielo

Continuando il mio solito stato, mi sentivo un desiderio grande di fare la Volontà SS. di Gesù benedetto, e Lui, nel venire, mi ha detto: “Figlia mia, la mia Volontà è la Santità della santità. Sicché l’anima che fa la mia Volontà [secondo la perfezione che Io t’insegno, cioè come in Cielo così in terra][1], per quanto fosse piccola, ignorante, ignorata, lascia tutti gli altri santi dietro, ad onta dei portenti, delle conversioni strepitose, dei miracoli; anzi, confrontandoli, le anime che fanno la mia Volontà [qual è nel mio terzo «Fiat»][2] sono regine e tutte le altre stanno a loro servizio. Le anime che fanno la mia Volontà pare che fanno niente e fanno tutto, perché stando nella mia Volontà agiscono alla divina, nascostamente e in modo sorprendente, sicché sono luce che illumina, sono venti che purificano, sono fuoco che brucia, sono miracoli che fanno fare i miracoli… Quelli che li fanno sono i canali; in queste anime invece ne risiede la potenza. Sicché sono il piede del missionario, la lingua dei predicatori, la forza dei deboli, la pazienza degli infermi, il regime, l’ubbidienza dei sudditi, la tolleranza dei calunniati, la fermezza nei pericoli, l’eroismo degli eroi, il coraggio dei martiri, la santità dei santi, e così di tutto il resto, perché stando nella mia Volontà vi concorrono a tutto il bene che ci può essere, e in Cielo e in terra. (15-3-1912)

La vera Santità sta nel fare appunto la Volontà di Dio e ordinare tutte le cose in Lui

“La Divina Volontà, vera santità, sta nel fare la mia Volontà e nel riordinare tutte le cose in Me. Come Io tengo tutto ordinato per la creatura, così la creatura dovrebbe ordinare tutte le cose per Me ed in Me. La mia Volontà fa stare in ordine tutte le cose”. (23-4-1912)

La Santità è formata da piccoli atti

Questa mattina, il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, la Santità è formata da piccole cose, sicché chi disprezza le piccole cose non può essere santo; sarebbe come chi disprezza i piccoli chicchi del grano, che uniti in tanti formano la massa del grano; e non curandosi di unirli, gli mancherebbe l’alimento necessario e quotidiano della vita umana. Così, a chi non si cura di unire insieme tanti piccoli atti, mancherà l’alimento della santità; e come senza alimento non si può vivere, così senza l’alimento dei piccoli atti mancherà la vera forma della santità e la massa sufficiente per formare la santità”. (10-1-1917)

La vera e la falsa Santità

Nel Volere Divino le virtù prendono posto nell’ordine divino; invece, fuori di Esso, nell’ordine umano, sono soggette a stima propria, a vanagloria, a passioni. Oh, quante opere buone, oh, quanti sacramenti frequentati sono da piangersi innanzi a Dio e da ripararsi, perché vuoti del Divin Volere, quindi senza frutti! Volesse il Cielo che tutti comprendessero la vera santità! Oh, come tutte le altre cose scomparirebbero! Quindi, molti si trovano sulla via falsa della santità, molti la mettono nelle pie pratiche di pietà e guai a chi li sposta… Oh, come si ingannano! Se i loro voleri non sono uniti con Gesù e anche trasformati in Lui, che è continuata preghiera, con tutte le loro pie pratiche la loro santità è falsa, e si vede che queste anime passano con molta facilità dalle pie pratiche ai difetti, ai divertimenti, a seminare discordie ed altro. Oh, come è disonorata questa specie di santità! Altri la mettono nell’andare in chiesa ad assistere a tutte le funzioni, ma il loro volere è lontano da Gesù, e si vede che queste anime poco si curano dei propri doveri e se vengono impedite si arrabbiano, piangono che la loro santità se ne va per aria, si lamentano, disubbidiscono, sono le piaghe delle famiglie… Oh, che falsa santità! Altri la mettono nel confessarsi spesso, nella direzione minuta, nel fare scrupolo di tutto, ma poi non si fanno scrupolo che il loro volere non corre insieme col Volere di Gesù e guai a chi le contraddice. Queste anime sono come quei palloni gonfi, che appena si fa un piccolo buco esce l’aria e la loro santità va in fumo e va a terra; e questi poveri palloni hanno sempre da dire, sono al più portati alla mestizia, vivono sempre nel dubbio e quindi vorrebbero un direttore per loro, che in ogni piccola cosa li consigli, li rappacifichi, li consoli, ma subito sono più agitati di prima.

Povera santità, come è falsificata! Vorrei le lacrime del mio Gesù per piangere insieme con Lui su queste santità false e far conoscere a tutti come la vera santità sta nel fare la Divina Volontà e vivere nel Divin Volere.

Questa santità getta le radici tanto profonde che non c’è pericolo che oscilli, perché riempie terra e Cielo e dovunque trova il suo appoggio. È ferma, non soggetta ad incostanze, a difetti volontari. Attenta ai propri doveri, è la più sacrificata, distaccata da tutti e da tutto, anche dalle stesse direzioni; e, siccome le radici sono profonde, si eleva tanto in alto che i fiori e i frutti sbocciano nel Cielo, ed è tanto nascosta in Dio, che la terra poco o nulla vede di quest’anima. Il Volere Divino la tiene assorbita in Sé e solo Gesù è l’artefice, la vita, la forma della santità di questa invidiabile creatura. Non ha niente di suo, ma tutto è in comune con Gesù. La sua passione è il Divin Volere, la sua caratteristica è il Volere del suo Gesù e il ‘FIAT’ è il suo motto continuo.

Invece la povera e falsa santità dei palloni è soggetta a continue incostanze, e mentre pare che i palloni della loro santità si gonfino tanto che pare che volino per aria ad una certa altezza, tanto che molti e gli stessi direttori ne restano ammirati, subito ne restano disingannati, e per fare sgonfiare questi palloni basta un’umiliazione, una preferenza usata dal direttore a qualche altra persona, credendolo un furto per loro, credendosi le più bisognose. Quindi, mentre fanno scrupolo delle sciocchezze, giungono poi a disobbedire; e la gelosia è il tarlo di questi palloni, che rodendo il bene che fanno, va loro tirando l’aria, e il povero pallone si sgonfia e cade a terra, e giunge ad imbrattarsi di terra. E allora si vede la santità che c’era nel pallone: e che cosa si trova? Amor proprio, risentimento, passioni nascoste sotto aspetto di bene e come si son fatti il trastullo del demonio per avere occasione di dire; sicché di tutta la santità non si è trovato altro che una massa di difetti, apparentemente mascherati da virtù. E poi, chi può dire tutto? Lo sa solo Gesù i mali peggiori di questa santità falsa, di questa vita devota senza fondamento, perché appoggiata sulla falsa pietà. Queste false santità sono le viti spirituali senza frutto, sterili, che sono causa di far piangere chi sa quanto il mio amabile Gesù; sono il malumore della società, i crucci degli stessi direttori e delle famiglie. Si può dire che portano presso di loro un’aria malefica che nuoce a tutti.

Oh, come è ben diversa la santità dell’anima che vive nel Volere Divino! Sono il sorriso di Gesù, sono lontane da tutti, anche dagli stessi direttori. Solo Gesù è tutto per loro, sicché nessuno si cruccia per loro. L’aria balsamica che posseggono imbalsama tutti; sono l’ordine e l’armonia di tutti. Gesù, geloso di queste anime, si fa attore e spettatore di ciò che fanno; neppure hanno un palpito, un respiro, un pensiero, che Lui non regoli e domini. Gesù tiene quest’anima tanto assorbita nel Divin Volere, che a stento può ricordarsi che vive nell’esilio. (14-8-1917)

Gesù farà scomparire le santità delle virtù per far ricomparire la Santità del vivere nella Divina Volontà

“Coraggio, non ti abbattere, andrò avanti, e tu, vieni nel mio Volere, vivi in Esso affinché la terra non più sia la tua abitazione, ma la tua abitazione sia proprio Io, e così starai del tutto al sicuro. Il mio Volere ha il potere di rendere l’anima trasparente e, siccome l’anima è trasparente, ciò che Io faccio si riflette in lei. Se Io penso, il mio pensiero si riflette nella sua mente e si fa luce ed il suo, come luce, si riflette nel mio. Se guardo, se parlo, se amo, ecc., come tante luci si riflettono in lei e lei in Me, sicché stiamo in continui riflessi, in comunicazione perenne, in amore reciproco e, siccome Io mi trovo da per tutto, i riflessi di queste anime mi giungono in Cielo, in terra, nell’Ostia sacramentale, nei cuori delle creature, dovunque e sempre. Luce do e luce mi mandano, amore do e amore mi danno; sono le mie abitazioni terrestri, dove mi rifugio dallo schifo delle altre creature. Oh, il bel vivere nel mio Volere! Mi piace tanto, che farò scomparire tutte le altre santità, sotto qualunque altro aspetto di virtù, nelle future generazioni e farò ricomparire la santità del vivere nella mia Volontà[3], che sono e saranno, non le santità umane, ma divine, e la loro santità sarà tanto alta che, come soli, eclisseranno le stelle più belle dei santi delle passate generazioni. Perciò voglio purgare la terra, perché è indegna di questi portenti di santità”. (20-11-1917)

[1]“Secondo la perfezione che Io t’insegno, cioè come in Cielo così in terra”, è una aggiunta del P. Di Francia tra le righe. Quando noi diciamo di “fare la Volontà di Dio”, in realtà è fare qualcosa voluta

da Dio con la nostra volontà e in modo umano. Per Gesù invece è “stare e agire nella sua Volontà”,“

influire e concorrere a tutto ciò che Egli fa”, “alla divina”.

[2] – È un’altra aggiunta del P. Di Francia. Gesù in realtà incomincerà a parlare del “terzo Fiat” a Luisa

otto anni dopo.

[3]“Ricomparirà”, perché tale fu lo stato di Giustizia originale o santità di Adamo nel primo periodo della sua vita.

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