Dio è la vera Luce e vuole che anche noi siamo luce come Lui

Dio è la vera Luce

Che cosa è la luce? O meglio, Chi è la Luce? Che significa per noi la luce? A che serve la luce? La prima cosa da dire è che la luce è necessaria per vedere e per far vedere, e il vedere e il mostrare (il manifestare) è l’inizio di ogni comunione. È il primo ponte che si crea. Evidentemente è un vedere che non è solo né principalmente con gli occhi né mediante la sola luce materiale.

“E Dio disse: Fiat lux!, sia fatta la luce. E la luce fu” (Gen 1,3). Quindi fu la prima manife-stazione di Dio, della sua Volontà, perché Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre” (1 Gv 1,5)

E Gesù disse a Luisa: “Che cosa tu temi? Non ti ho assistito Io le altre volte? La mia luce ti circonderà dappertutto e così potrai tu manifestarlo”.

“…Ora, mentre mi trovo fuori di me stessa, trovandomi nell’alto dei cieli, mi è parso di vedere Dio dentro di una Luce, e Lui stesso pareva anche Luce ed in questa Luce si trova bellezza, fortezza, sapienza, immensità, altezza, profondità senza termini e confini, sicché pure nell’aria che respiriamo vi è Dio stesso che si respira; quindi ognuno lo può fare come vita propria, come lo è infatti. Sicché nessuna cosa gli sfugge e nessuna lo può sfuggire. Questa Luce pare che sia tutta voce e senza che parli è tutta operante, mentre sempre riposa; si trova da per tutto, senza niente ingombrare. E mentre si trova dappertutto ha anche il suo centro. O Dio, quanto sei incomprensibile! Ti vedo, ti sento, sei la mia vita, ti restringi in me, mentre resti sempre immenso e niente perdi di Te; eppure mi sento balbuziente e mi pare di non saper dire nulla.

Per potermi spiegare meglio secondo il nostro umano linguaggio, dico che vedo un’ombra di Dio in tutto il creato, perché in tutto il creato, dove ha gettato l’ombra della sua bellezza, dove i suoi profumi, dove la sua luce… Come nel sole, dove io vedo un’ombra speciale di Dio: Lo vedo come adombrato in questo pianeta, come re di tutti gli altri pianeti.

1°. Che cosa è il sole? Non è altro che un globo di fuoco. Uno è il globo, ma molti sono i raggi, talché noi possiamo comprendere facilmente, il globo Iddio, e i raggi gli immensi attributi di Dio.

2º. Il sole è fuoco, ma insieme è luce ed è calore, quindi la Santissima Trinità adombrata nel sole: il Fuoco è il Padre, LA LUCE È IL FIGLIO, il Calore è lo Spirito Santo, ma uno è il Sole. E come non si può dividere il fuoco dalla luce e dal calore, così una è la potenza del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, che fra Loro non si possono realmente separare. E come il fuoco nello stesso istante produce la luce ed il calore, sicché non si può concepire il fuoco senza concepirsi anche la luce ed il calore, così non si può concepire il Padre prima del Figlio e dello Spirito Santo, e così vicendevolmente hanno tutti e Tre lo stesso principio eterno.

Aggiungo che la luce del sole si spande ovunque; così Iddio, con la sua immensità dovunque penetra. Però ricordiamoci che questo non è che un’ombra, perché il sole non giungerebbe dove non può penetrare con la sua luce, ma Dio penetra dovunque. È Spirito purissimo Iddio e noi lo possiamo raffigurare nel sole, che fa penetrare i suoi raggi dovunque, senza che nessuno li possa prendere fra le mani. Di più, Dio guarda tutto, le iniquità, le nefandezze degli uomini, e Lui resta sempre quello che è, puro, santo, immacolato. Ombra di Dio è il sole, che manda la sua luce sulle immondezze e resta immacolato, nel fuoco spande la sua luce e non si arde, nel mare, nei fiumi e non si affoga; dà luce a tutti, feconda tutto, dà vita a tutto col suo calore e non immiserisce di luce, né niente perde del suo calore e, molto più, mentre fa tanto bene a tutti, lui di nessuno ha bisogno e resta sempre quello che è: maestoso, risplendente, senza mai mutarsi.

Oh, come si ravvisano bene nel sole le qualità divine! Con la sua immensità si trova nel fuoco e non si arde, nel mare e non si affoga, sotto i nostri passi e non si calpesta, dà a tutti e non immiserisce e di nessuno ha bisogno; guarda tutto, anzi è tutt’occhio e non c’è cosa che non senta, è a giorno di ogni fibra del nostro cuore, di ogni pensiero della nostra mente, ed essendo Spirito purissimo non ha né orecchie né occhi e per qualunque successo mai si muta.

Il sole, investendo il mondo con la sua luce, non si affatica. Così Dio, dando vita a tutti, aiutando e reggendo il mondo, non si affatica. L’uomo, per non godere più la luce del sole ed i suoi benefici influssi, può nascondersi, può mettere ripari, ma al sole nulla fa, rimane quello che è, il male cadrà tutto sull’uomo. Così il peccatore, col peccato può allontanarsi da Dio e non più godere i suoi benefici influssi, ma a Dio nulla fa, il male è tutto suo.

Anche la rotondità del sole mi simboleggia l’eternità di Dio, che non ha né principio né fine. La stessa luce penetrante del sole, che nessuno può restringere nel suo occhio e che, se volesse fissarlo nel suo pieno meriggio, resterebbe abbagliato, e se il sole si volesse avvicinare all’uomo, l’uomo resterebbe incenerito, così è del Sole Divino: nessuna mente creata può restringerlo nella sua piccola mente per comprenderlo in tutto quello che è, e se volesse sforzarsi, ne resterebbe abbagliata e confusa, e se questo Sole Divino volesse sfoggiare tutto il suo amore, facendolo sentire mentre l’uomo è in carne mortale, esso ne resterebbe incenerito. Onde ha gettato un’ombra di sé e delle sue perfezioni su tutto il creato, sicché pare che lo vediamo e tocchiamo e ne restiamo toccati continuamente.” (vol. 2°, 28-02-1899)

Dio vuole che anche noi siamo luce come Lui

Con quale atteggiamento dobbiamo parlare della luce? Con quella immensa nostalgia con cui ne parlerebbe un cieco che una volta, tanto tempo fa, godeva della vista. Con quel desiderio incolmabile con cui ne parlerebbe un prigioniero chiuso da tanto tempo in un carcere sotterraneo… Con quella lucidità e consapevolezza di chi vede che non vede, ma vuole vedere. Quel vivo desiderio è già l’inizio della vista, quella lucidità è l’inizio della luce e della verità, il primo approccio alla realtà…

È luce che purifica perché disinganna e corregge i vari e vani desideri della nostra volontà,

è luce che illumina perché dà la conoscenza di Dio (illuminati, ricchi di luce),

ed è luce che santifica perché fa diventare simili a Dio, luminosi perché crea in noi la luce di Dio, una luce che non è solo sapere, ma è vita:

“Sono tanto gradite a Me le anime distaccate da tutto, non solo nell’affetto, ma anche nella pratica, che a misura che vanno spogliandosi, così la mia luce le va investendo e divengono tali e quali cristalli, che la luce del sole non trova impedimento a penetrare dentro, come lo trova nelle fabbriche e nelle altre cose materiali.(vol. 2°, 26-04-1899)

“Mi pareva che non facesse altro che saettarmi coi suoi sguardi purissimi e scintillanti di luce. Chi può dire ciò che operavano in me quegli sguardi penetranti, che non lasciavano sfuggire neppure l’ombra di un piccolo neo? (…) Nel primo sguardo, ho pregato Gesù che mi purificasse, e così mi pareva che dall’anima mia si scuotesse tutto ciò che l’adombrava. Nel secondo sguardo, l’ho pregato che mi illuminasse, perché, che giova ad una pietra preziosa essere pura, se non è luccicante per attirare gli sguardi di quelli che la mirano? La guarderanno, sì, ma con occhio indifferente. Tanto più io, che non solo dovevo essere guardata, ma immedesimata col mio dolce Gesù, avevo bisogno di quella luce, che non solo mi rendesse risplendente l’anima, ma che mi facesse capire l’azione grande che stavo per fare; perciò non mi bastava essere purgata, ma illuminata ancora. Onde Gesù in quello sguardo pareva che mi penetrasse, come la luce del sole penetra il cristallo.

Dopo ciò, vedendo che Gesù continuava a guardarmi, gli ho detto: “Amantissimo Gesù, giacché ti sei compiaciuto prima di purgarmi e poi d’illuminarmi, degnati ora di santificarmi, molto più, che dovendo ricevere Te, che sei il Santo dei santi, non è giusto che io sia tanto diversa da Te”. (…) Gesù, spiccando un altro raggio di luce, mi ha fatto capire il mio nulla.” (vol. 2°, 12-06-1899)

(Dal libro di padre Pablo Martin Sanguiao “La Divina Volontà, fonte di Luce”)

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